Un anno fa pubblicavo un post con una mia poesia intitolata “Disforia di regno”. Secondo le statistiche di WordPress -di cui mi fido completamente, così come mi fido dei gusti poetici dei suoi utenti- quel post ha avuto zero visualizzazioni. Questa volta, considerando la fotografia con cui ho deciso di accompagnare il testo (molto probabilmente è il testo che mal accompagna la fotografia), ripropongo i miei versi in versione non minerale ma vegetale. Lo faccio con la ferrea convinzione di poter superare il numero di visualizzazioni (non parlo di likes, parlo di vi-sua-liz-za-zio-ni!) della prima volta.
Quando guardiamo un’edera abbarbicata a una parete stiamo guardando quello che anche i nostri antenati sarebbero potuti diventare se, milioni e milioni di anni prima, non avessero imboccato strade evolutive diverse.
Daniel Chamovitz, biologo
Disforia di regno (remake versione vegetale)
A disagio
in questo corpo umano
scontento
della mia coscienza
è da molto che io anelo
essere di nuovo pietra edera
Come mai vegetale o miberale? A me sembra più logico animale.
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Ma no: se io volesse essere un altro animale la disforia sarebbe di specie, non di regno 🤔! Essere minerale sarebbe ideale, ammesso che i minerali non abbiano coscienza 😀!
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Ah ecco…
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Ah ecco… 😀
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Ho superato le zero visualizzazioni dell’anno scorso 😀!
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C’è troppa gente che mette like a vanvera. Ho qualche follower che arriva ogni tanto e butta 20/30 like in fila. 🙄
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Ho deciso di aprire questo blog (il mio esordio sui social) con la stessa speranza del naufrago che lancia una bottiglia al mare. Avere un paio di lettori attenti con cui scambiare idee è già un premio, e sebbene mi rallegra vedere la lucina rossa ogni volta che a qualcuno è piaciuto un mio post (la stessa allegria che prova il naufrago quando vede apparire la prua di una nave all’orizzonte) la quantità di likes resta sempre un aspetto secondario, e infatti ci scherzo sopra 😀!
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Faccio lo stesso anch’io, ms vedo che c’è chi si esalta anche soltando per i like, proponendo scemnze da mattina a sera. Usa il blog come fosse FB: “bungiorno”, “buon pomeriggio”, “Buonasera”, “buonanotte”, e si compiace per tutti i i like. Ecco io quelli li elimino.
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Ahahah… “quelli lì elimino”… 😁💚😁!
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A volte si legge senza aver nulla da aggiungere
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Sì, restare in silenzio quando non si ha nulla da aggiungere è sicuramente meglio di aggiungere qualcosa per il semplice fatto di “fare presenza” 🤔
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Ma è bellissima! *_* Poverina come zero visualizzazioni? 😦
Anche perfetta citazione e immagine, come sempre!
Questo blog è di certo tra i miei stra preferiti *_*
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Ma non dovevi dirlo 😀! Adesso andrò a pavoneggiarmi tra i faggi e poi magari leggerò qualche manuale di Personal Branding per arrivare ai 100 followers 😁!
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Ahah 😂😂
Diventi un web enterpreneur 😄
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mi spiace non averla letta allora, l’avrei condivisa, perchè la pietra come resurrezione è una mia fissa.
ml
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Che bella fissa! La mia invece, mi rendo conto quando leggo i miei appunti, è il dissolvimento totale. La vita come una digressione della materia mi sembra un’idea accattivante 😐 Grazie per aver letto il post!
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l’ho trovato interessante
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Grazie per l’apprezzamento
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In effetti secondo quella che penso sia la visione buddista dell’universo, e che comunque è senz’altro la mia, la materia è il primo stadio della manifestazione dell’esistenza.
Devo aver letto da qualche parte che l’esistenza stessa è manifestazione del desiderio di esistere, quindi dovremmo poter immaginare che come non possiamo avere misura della coscienza umana, non possiamo sapere quale coscienza si aneli dentro un vegetale o addirittura un minerale, forse in questa direzione ci potrebbe aiutare constatare che una pietra ha una memoria “granitica” riguardo agli eventi traumatici che le sono capitati nel corso della sua storia, e proprio per questo da qualche anno ho cominciato a pensare che il peso non sia della coscienza in sè quanto della apparentemente ineludibile necessità di essere vincolati e veicolati da un oggetto materiale, ed ho cominciato ad ipotizzare ( e desiderare ) la possibilità di una coscienza priva di un supporto materiale.
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